Carla Fracci. Nel 1982 (prima di partire l’anno dopo con il Joe per New York-Miami), Graziano vuole fare scorta di Italians, incontrando cantanti e pittori, fumettisti e stilisti, scienziati, scrittori e poeti, ballerine e attrici. Affascinato dal loro ‘sacro fuoco’. E dal loro carattere impossibile. In Milano, prende il taxi e va a trovarle a casa loro. Nello stesso giorno, la Fracci e la Paola Borboni. Sono le due del pomeriggio e Carla è appena tornata dalla Liguria. Si parlano in via Santo Spirito. Per la casa ‘gira’ la tata di Francesco. Francesco, 12 anni, figlio di Carla e Beppe Menegatti, deve studiare.
Carla Fracci, milanese del 1936, figlia di un tramviere dell’azienda dei trasporti di Milano. Studia al Teatro della Scala dal 1946 al 1954. Prima ballerina dal 1958. Nel 1962 si sposa col regista Beppe Menegatti. Interpreta Giulietta, Elvira, Swanilda, Francesca da Rimini, Giselle. Balla con Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Mikhail Baryshnikov, Erik Bruhn. Artista internazionale al Royal Ballet, Stuttgart Ballet, American Ballet. Dal 1995 presidente di Altritalia Ambiente, dal 2004 Ambasciatrice della FAO. Oggi direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
CARLA FRACCI: Domani parto di nuovo per Sanremo; sto fcendo Mirandolina di Carlo Goldoni, praticamente La Locandiera…
GRAZIANO ORIGA: Qual’è il palcoscenico più bello del mondo?
CARLA: Ho fatto delle stagioni al Metropolitan e allo State Theatre. Lo State è costruito solamente per il balletto, per cui il palcoscenico è molto morbido, elastico, mentre il Metropolitan è grandissimo, enorme. Mi piace l’America. Mi piace New York, ma non ci vivrei. Io voglio fare e stare in Italia. Potevo anche starci con l’American Ballet Theatre, ma non me la sono sentita.
GRAZIANO: Com’è il clima al Metropolitan, quando danza lei…
FRACCI: Ah! Sono molto amata dagli americani, il pubblico del Metropolitan poi… L’ultima volta che ci sono andata con la Scala, con Nureyev, e ho ballato Romeo e Giulietta, c’era una grossa attesa…
GRAZIANO ORIGA: Quello che mi ricordo sempre di lei è che, quando era ragazzina, vide la grande Margot Fontaine che ballava…
FRACCI: Sì. Sì. È uno di quegli incontri che cambiano una vita, Margot come come anche Alicia Marcova, Erik Bruhn, Eduardo de Filippo, Luchino Visconti, Vittorio de Sica, Eugenio Montale. Sono alcune delle persone che mi hanno ispirato.
GRAZIANO ORIGA: Il partner da lei preferito, ho sempre pensato fosse Nureyev… Non so perché…
FRACCI: Non solo lui. Con ogni ballerino si può creare quel feeling che il pubblico sensibile avverte. Ogni spettacolo è diverso dalla sera precedente, proprio perchè fra i due ballerini si crea – o non si crea – quel certo rapporto che rende ‘unica’ l’interpretazione.
UP IMAGE CREDITS:
Carla Fracci, portrait by Origa, 10×20, pen&ink + pantone Letraset + matita da trucco (from a photo by Nally Bellati, Punk Artist n. 14, 1982), framed purple for Nòva100 (july 2008), print on canvas available on demand (30×60)