DYLAN DOG: NEL SEGNO DI CAVAZZANO

DYLAN DOG: NEL SEGNO DI CAVAZZANO

Testi: Tito Faraci

Copertina e Disegni:

Colori: Alessia Luca Manuela

Prefazioni/postfazioni Graziano Origa


La raccolta completa a colori delle storie dedicate dal maestro veneziano a Dylan Dog e Groucho. Tre storie realizzate che comprendono una lunga, divertente e inedita avventura incentrata sulla figura di Groucho.

Giorgio Cavazzano interpreta i personaggi creati da Tiziano Sclavi con il suo tratto ironico e con una libertà creativa che arricchisce di nuove sfumature umane e psicologiche le vicende dell’Indagatore dell’Incubo.

Contiene gli episodi “Manichini”, “Una scatola in polvere” e l’inedito “Stardust”.

Cartonato, 19 x 26 cm, pagine 144, a colori

 

 

PREFAZIONE DI GRAZIANO ORIGA

Giorgio Cavazzano nasce a Venezia, il 10 ottobre 1947; senz’altro il miglior disegnatore italiano di Topolino (dopo i maestri Romano Scarpa e Rodolfo Cimino): la sua prima storia la disegna sul n. 611, Paperino e il singhiozzo a martello – con polso fermo e leggero su testi di Abramo e Giampaolo Barosso, pubblicata il 13 agosto 1967. Autore di oltre 700 storie a fumetti, con oltre 50 anni di esperienze di matite con mina HB, e con quei sui pennelli fluidi Winsor & Newton mai intorpiditi nelle curve dall’alto verso il basso, in piena libertà di movimento, con ritmo razionale compositivo di forte tensione prospettica. Giorgio gioca a golf, il suo film preferito è Zoolander e abitualmente incatenato al libro Baudolino di Umberto Eco. Ha fondato, nel 1965 il gruppo musicale, I Randagi, in cui suonava la batteria. È sposato. Premio Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics (1992).

Di indole gentile, elegante, grande cuore ardito, risoluto, fermo e tenace e ostentato come Marco Polo, esordisce a 12 anni, frequentando lo studio del cugino Luciano Capitanio, disegnatore umoristico. Da dire che è del tutto casuale il suo incontro su un vaporetto con la fidanzata e futura moglie di un altro veneziano autodidatta, Romano Scarpa (1927-2005), che lo porterà nel sentiero di una fertile, fresca e sfiziosa collaborazione che durerà molti anni. La prima storia di questo sodalizio è Paperino e la gloria nazionale, disegnata da Scarpa e inchiostrata da Cavazzano – pubblicata nel 1962 sul n. 370 di Topolino – testimonianza d’esordio di una sfera felice, di una coppia messianica rigorosa e illuminata.

All’alba dei tempi, lo stile di Cavazzano è forse più influenzato dal tratto di Scarpa che non da quello dell’Uomo dei Paperi statunitense Carl Barks (1901-2000), che comunque rimane un punto di riferimento per l’artista veneziano sia per l’ampio respiro, frenesia e dinamicità nel segno largo e sgranato senza esigenza di gomma pane. Per il mondo dei topi, invece, lo stampo, la matrice rivelatrice è più il Paul Murry dei comic books, che non il Floyd Gottfredson dei giornali quotidiani americani. Con il trascorrere degli anni, inizia a nutrirsi osservando il largo respiro grafico degli artisti di fine anni Sessanta, inizio Settanta: anche Toppi e Battaglia, Giraud e Hermann, Milton Caniff e Alex Toth, maestri figurativi, realistici, avventurosi, noir e, anzi, veri intellettuali della letteratura disegnata. Tra tutti, però, il protocollo, per Giorgio è, e rimane, l’eclettico (e daltonico!) Albert Uderzo di “Asterix” (1959).