DIARY: Mino Bertoldo (Mister Teatro Out Off)

0001 origa + bertoldo Mino Bertoldo and Graziano Origa (photo by joe zattere), 2010.

Dal 1976 il Teatro Out Off di Milano si occupa di teatro contemporaneo in continua relazione con quanto avviene di nuovo sulle scene, nella drammaturgia e nelle diverse discipline artistiche. La scelta del nome "Out Off" significa una precisa intenzione di distinguersi dalla massa, di dare importanza e valore agli artisti in tutto e per tutto. Si è così caratterizzato come luogo di incontro e passaggio di culture, espressioni e linguaggi diversi. Il 2 novembre 2004 è stata inaugurata la nuova sede nei locali dell'ex cinema Eolo, di proprietà comunale, completamente ristrutturati a sala teatrale. 

È una realtà consolidata del teatro di ricerca italiano con 34 anni di attività e un passato denso di nomi, progetti, spettacoli, iniziative. Animatori e fautori del disegno artistico e organizzativo sono Mino Bertoldo, fondatore e direttore artistico, Lorenzo Loris, regista e attore, e Roberto Traverso, drammaturgo. Le attività prevalenti sono: teatro di ricerca, prosa e danza contemporanea.

1.

Mino Bertoldo alias Mister Out Off – fondato nel 1976 e ancora oggi diretto da Mino Bertoldo – è stato tra i primi luoghi in Italia a praticare il cross over tra le arti dando spazio ad artisti provenienti da altre espressioni artistiche senza mai perdere il riferimento al teatro di parola e alla nuova drammaturgia italiana e straniera. Per la sua attività trentennale nel teatro di ricerca nel 2007 l’Out Off ha ricevuto dal Comune di Milano l’Attestato di Civica Benemerenza (Ambrogino). Il nuovo Out Off dal 2004 è in via Mac Mahon, una sala da 200 posti moderna e accogliente frutto non solo di una ricerca estetica e funzionale ma anche in considerazione di una precisa concezione artistica dello spazio teatrale. Il progetto artistico del teatro Out Off si può definire come un percorso di rinnovamento dei linguaggi teatrali e della drammaturgia. Ad incarnarlo è il regista stabile Lorenzo Loris che in oltre vent’anni di collaborazione con l’Out Off ha realizzato un originale percorso attraverso la drammaturgia contemporanea e del Novecento. Questo confronto lo ha portato ad affrontare anche i grandi autori del passato con un bagaglio di esperienze tali da permettergli un lavoro approfondito e rigoroso sul testo, spesso con una nuova traduzione, con l’obiettivo di mettere in sintonia, le parole dell’autore con la nostra contemporaneità. Ma l’Out Off è stato ed è tutt’ora una “casa” dove hanno trovato accoglienza e sono cresciuti un nucleo di attori che ha stabilito un rapporto privilegiato con il Teatro Out Off e con il suo regista: Elena Callegari, Gigio Alberti, Mario Sala, integrati, di volta in volta, con altri attori, spesso giovani provenienti dalle principali scuole di recitazione. È sicuramente da mettere in rilevo il lavoro nell’ultimo periodo della scenografa Daniela Gardinazzi e quello della costumista Nicoletta Ceccolini così come quello relativo agli interventi video di Dimitri Statiris e a quelli musicali di Andrea Mormina. Collaboratori che hanno contribuito a lasciare un segno preciso, di identità nelle produzioni dell’Out Off.

« Il modello iniziale dell'Out Off, ricalcava i piccoli studios di New York a Soho degli Anni Settanta, luoghi dedicati prima di tutto agli incontri, dove alle mostre si alternavano serate di musica e il teatro faceva capolino più occasionalmente » (Franco Quadri)

« Negli Anni Ottanta, l'Out Off si trova senza casa ma, le attività del teatro cominciano, anzi ci si accorge che già erano nati dei precisi legami ed esisteva una curiosa attenzione per la linea del nuovo » (Franco Quadri)

« Con la sede attuale, in una sala più grande e meglio attrezzata, oggi l'Out Off raggiunge il vertice di questa lunga e coraggiosa storia; grazie Mino » (Franco Quadri)


Mino 1976 Mino Bertoldo, ingresso sede Monte Santo, 1976.

2.

MINO BERTOLDO: IL MIO OUT OFF 1976:
« Nell'attività ultratrentennale dell'Out Off mi ha sempre guidato il desiderio di conoscere e far conoscere il lavoro dell'uomo, dell'artista, che nelle difficoltà delle nostre fragili esistenze si è sempre applicato nella ricerca di qualcosa che riempisse di un senso il tempo del proprio stare nel mondo. Per stare creativamente nel mondo è necessario però uscirne, mettersi fuori, per avere una distanza che permetta di sentire, leggere, capire quello che ci condiziona e spesso ci opprime. Non è un'impresa facile e credo sia questo che chiediamo agli artisti. Ho sempre pensato che il bene più grande sia il privilegio di poter scegliere e lavorare in piena libertà per dare spazio all'espressione artistica e alle sue visioni sul mondo e sulla vita. Dopo un percorso di 34 anni che parte dalla cantina di viale Monte Santo e in altri luoghi della città, passa al capannone di via Dupré e approda da qualche anno in un teatro funzionale e molto bello, dove il pubblico ci segue sempre più numeroso e la critica ci dà testimonianza della qualità della nostra presenza ».

Bertoldo by joe zattere Mino Bertoldo (photo by joe zattere), 2010.

  

3.

Origa conosce, frequenta ed è amico di Bertoldo da trent'anni; la sorella di Mino – Emily – è la madre del compagno e assistant di Graziano, il fotografo Joe Zattere.

GRAZIANO: Hai visto Mino che, con questi legnetti che abbiamo raccolto nel parco, siamo riusciti a far un gran bel fuocherello…

MINO: Bellissimo, Graziano; questa è l'atmosfera ideale per cominciare a raccontarti una bella storia…

Devi sapere che l’inaugurazione nel 1976 nella cantina di Montesanto è stata proprio con il botto Hermann Nitsch con il suo Das Orgien Mysterien Theater organizzato con il caro amico Francesco Conz editore dell’azionismo viennese di Fluxus e della Poesia visiva che mi ha aiutato allora e ancora tanto negli anni a seguire. Quella serata resterà indimenticabile non solo per me, ma anche per chi è stato coinvolto nella realizzazione della performance piena di energia, di simbolismi, una vera catarsi per me arrivato da Malo da qualche anno per fare il designer, percorso che ho interrotto per favorire la mia curiosità verso l’arte nelle sue varie forme espressive. Già a Malo Gio Batta Meneguzzo buon collezionista e poi curatore e direttore del suo Museo Casa Bianca mi portava (e io ero ancora un ragazzo) molto spesso a Milano per vedere mostre o a incontrare nei loro studi gli artisti, che io trovavo molto stimolanti e pieni di energia. Questo mi ha spinto verso questo mondo nel tentativo di intuirne le poetiche che però allora riuscivo solo a sfiorare. Era la mia curiosità insieme a una forte ingenuità, ma anche una forte determinazione a spingermi in quelle direzioni a me sconosciute, ma che mi consentivano di imparare, di crescere, di distinguere senza comunque ancora raggiungere una vera consapevolezza. È così che ho incontrato e poi organizzato o prodotto i lavori degli artisti che sono passati dalla cantina fino al 1981. Dopo Nitsch, l’azione teatrale di Franco Battiato con il quale ho organizzato più concerti, ma anche una rassegna alla sala Verdi del conservatorio “L’entropia della musica”. Franco era allora e credo ancora oggi un’ artista coraggioso, generoso e sempre alla ricerca della spiritualità nell’esistenza. Battiato lavorava con Gianni Sassi, altro amico e compagno di viaggi, della casa discografica CRAMPS come Claudio Rocchi, gli Area, il gruppo Zaj, Alberto Camerini e tanti altri, con lui tanti concerti in cantina e incontri, il più importante con John Cage per il suo memorabile concerto al Lirico il 2 dicembre del 1977 o ancora la promozione del concerto che doveva aiutare Demetrio Stratos a pagare le cure che purtroppo è arrivata dopo la sua morte, l’Arena era stracolma in una serata commovente. Con il concerto Empty Words di John Cage al Lirico è arrivata dalla Rai di Roma Miriam Leone che lo doveva intervistare, così è nato un rapporto di stima e collaborazione molto prezioso e per me necessario perché ero solo. Certo avevo qualche aiuto, ma temporaneo come quello di mio nipote Joe o di altri amici. Con Miriam fino al 1980 ho potuto lavorare molto meglio e dato così a molti artisti l’occasione per farsi conoscere a un pubblico molto eterogeneo e la possibilità di avere un luogo di incontro molto particolare per quei tempi difficili, unico a Milano. Con Gianni Sassi sono state tante le iniziative musicali fatte insieme, ma anche poetiche come Poesia Ballerina di Nanni Balestrini ballata da Valeria Magli. Con il poeta Michele Coviello abbiamo organizzato nel 1979 Sex Poetry con D. Bellezza, A. Porta, A. Moravia, G. Majorino, L. Archibugi, V. Magrelli, M. Mieli e altri una rassegna durata più di due mesi, occasione rara per quei tempi per il pubblico, ma soprattutto per i poeti. È stato un periodo ricco di incontri emozionanti di grande vitalità. Già con il lavoro di Nitsch ho conosciuto un altro fondamentale compagno di viaggio, Franco Quadri che mi ha avvicinato al teatro. Prima proposta Il Carrozzone oggi I Magazzini che in cantina hanno presentato una performance sulla tensione nervosa dal titolo numero 39. Sempre Franco allora mi suggerì di andare a vedere il saggio di fine anno di un giovanissimo comasco che si dava nomi d’arte sempre diversi e singolari. Abbiamo cominciato a collaborare nel 1979 e da allora in poi si è sempre chiamato Antonio Syxty. Con lui tante performance con giovani modelle o altri performer seguendo un percorso vicino al fumetto, alla moda al glamour, ma nella sua ricerca di leggerezza anche riferimenti poetici culturali alti. Tanti anni di lavori insieme fino al 2000 con uno sviluppo del suo percorso poetico che da suoi testi performativi lo ha portato ad autori contemporanei come M. Coviello,  M. De Angelis, E. Erba e R. Traverso fino ad M. Antonioni per poi passare a P. P. Pasolini, che in Orgia lavoro molto ben riuscito anche per la presenza in scena di Raffaella Boscolo e Lorenzo Loris, a A. Strinberg, Seneca, G. Testori, A. Miller, Eschilo, J. Joyce, Sofocle, R. Musil, E. Groppali, H. Pinter, fino all’ultimo e riuscito spettacolo nel 2000, Casa di bambola di H. Ibsen. Il film Tartarughe dal becco d’ascia del 1999 per la regia di Antonio, è stata un’esperienza, che non ha avuto purtroppo l’attenzione che meritava.
4.

Prima di continuare con l’attività teatrale diventata nel tempo, cioé dal 1979 in poi quella fondamentale, devo tornare indietro e segnalare le performance di Otto Muhl, J. Jones, Taroni Cividin, Dal Bosco Varesco, F. Sacchi, P. Tofani, A. Curran, A. Centazzo, H. Schober, H. Vaggione, GiustoPio, H. Cibulka, P. Vicinelli, F. Ascari, F. Pedrotti, C. Stringari, A. Misheff, E. Minarelli, la new dance di S. Paxton e di M. Marcus con S. Sutton e tanti altri ancora. Le rassegne dei Soli contemporanei ad arco e a fiato. Poi con la chiusura della cantina storica di Monte Santo tanti altri luoghi dove abbiamo organizzato rassegne come la Sei giorni del Monologo nel 1981 con autori come M. Mieli, C. Cascina, G. Corti e, altri con interventi di I. Feltrinelli, G. Marchesi, F. Pivano, A. Verdiglione e con musicisti come F. Battiato, A. Camerini e la presentazione di Victor Cavallo dove ogni sera si vincevano biciclette e nel finale una da corsa, una rassegna demenziale che finiva ogni sera con uno spogliarello. Al cortile della rocchetta del Castello Sforzesco nel 1981 Zoo Musicale con musicisti contemporanei ognuno dei quali scelse un animale per esprimere i propri suoni con L. Cinque, M. Nyman, A. Neri, M. Vismara e altri. Il ruggito del leone di Alvin Curran si sentiva fino al Duomo. Altra rassegna Musicalia al Carcano con M. Kagel, D. Behrman, G. Bryars, W. Marchetti, D. Mosconi a Milano non si era mai vista la musica per gli occhi. Un’altra fortunatissima rassegna Limitrofie iniziata nel 1982 all’Accademia di Brera proseguita alla Galleria Marconi e Cristian Stein. Per nove edizioni tanti artisti, tra gli altri N. Vigo, G. Colosimo Kripton, A. Gravina, Studio Alchimia, B. Desiato, G. M. Meccanici, F. Lootah, G. Schiaffini, A. Scarparo, Santagata Morganti, N. Campana, G. Cardini, V. Sieni, I. Fiore, e molti altri che hanno potuto presentare lavori a cavallo tra i vari linguaggi espressivi, quelli che oggi si chiamano crossing over. Sempre per tenere viva la nostra capacità produttiva ma anche organizzativa nel 1984 sempre per 9 edizioni segue un’altra rassegna più specificatamente teatrale dal titolo Sussurri o Grida presentata all’ Elfo, al Cinema Hermes, al teatro Smeraldo e Nazionale poi dal 1987 nella seconda sede di via Duprè. Dalla prima edizione anche il pubblico di Milano ha potuto finalmente vedere gruppi italiani importanti come la Gaia Scienza, Il teatro Studio di Caserta di Servillo, il teatro della Valdoca, Remondi e Caporossi e con la collaborazione di O. P. Di Pino, G. Bartolucci, F. Bolelli presentare video e una mostra di materiali per la scena del nuovo teatro. Nella seconda edizione ancora più significativa per la presenza per la prima volta di Jan Fabre con “Il potere della follia teatrale” infinito e ipnotico spettacolo, anche per i suoi straordinari attori definiti guerrieri del bello, poi con i Raffaello Sanzio, gruppo d’avanguardia italiano, che ancora oggi con Fabre sono considerati tra i più apprezzati gruppi del teatro contemporaneo. Jan è un’ artista totale che con mostre e performance è presente nei più importanti musei mondiali. A seguire in Sussurri o Grida  M. Perlini, V. Sieni, L. De Bernardinis, Piccolo Parallelo, M. Schmdt, Sosta Palmizi. Le ospitalità continuano nel 1987 nella sede di via Duprè con In Exitu di G. Testori con un Branciaroli commovente e potente, Judith di E. Barba, un progetto visivo globale di Sarenco, M. Prosperi, A. Merini, Extramondo con T. Bernhard, la rassegna Teatri 90 e Danae, Doppio Sogno di A. Schnitzler, Formalina di Welsh solo per citarne alcuni. In questo mio lungo percorso devo assolutamente ricordare anche altri registi, Danio Manfredini con il suo Miracolo della rosa di J. Genet, La vergogna e soprattutto Tre studi per una crocifissione. È stato un periodo breve ma molto felice che ricorderò sempre. Ancora con Monica Conti altre produzioni come Aprile a Parigi o Killer Disney spettacoli coraggiosi di autori poco conosciuti in Italia ma molto apprezzati, anche per la collaborazione di Roberto Trifirò grande attore, da qualche anno anche regista con il quale abbiamo fatto spettacoli di autori molto singolari come Adamov. Ricordo il folgorante debutto di Antonio Latella con lavori come Otello di Shakespeare, Stretta sorveglianza di J. Genet e Pilade di Pier Paolo Pasolini, un altro dei registi da me prodotti che ha trovato a livello internazionale un importante riconoscimento. Non posso dimenticare la collaborazione produttiva di Giorgio Fabbris che con le sue Verbigerazioni prima e progetti speciali come Beckett Bunker poi ha sottolineato l’anima sperimentale più radicale dell’Out Off. I rapporti con il mondo poetico sono stati favoriti da M. De Angelis che con Contrasti poetici dal 1999 per 9 edizioni ha portato all’ Out Off tutti i poeti più significativi italiani.
5.

Fondamentale l’attività di produzione con il regista Lorenzo Loris che inizia nel 1985 con Tempo d’arrivo e continua ancora oggi. Voglio ricordare di questo percorso alcuni titoli di lavori molto ben riusciti come I costruttori d’Imperi di B. Vian, Una bellissima domenica a Creve Coeur di T.Williams, Autunno inverno di L. Noren, Ritter Dene e Voss di T. Bernhard, Naufragi di Don Chisciotte di M. Bavastro, Le serve di J. Genet, Finale di Partita e Aspettando Godot di S. Beckett, Note di cucina di R. Garcia, Una specie di storia d’amore di A. Miller, Bingo di E. Bond, Terra di nessuno di H. Pinter, La serva amorosa di C. Goldoni, La Gilda del Mac Mahon di G. Testori. In tutti questi spettacoli Loris ha lavorato con attori che conosce da tanti anni come Elena Callegari, Mario Sala e Gigio Alberti, insieme ad altri più giovani. Con la sua straordinaria capacità di approfondire i testi sommata a una sensibilità di capire e interpretare le possibilità dei propri attori continua a realizzare spettacoli di grande intensità provocando le emozioni più profonde nel pubblico e trovando nella critica un apprezzamento che gli è valso molti premi e a collocarsi tra i registi di regia più amati in Italia. Con la sistemazione dell’ex cinema Eolo, grazie anche al sostegno e alla sensibilità di funzionari della Regione Lombardia e dell’allora assessore alla cultura del Comune di Milano Salvatore Carrubba, abbiamo realizzato la nuova sede nel 2004. E’ stata inaugurata con uno spettacolo molto importante che ha segnato il ritorno del caro amico J. Fabre con il suo The Crying Body. Così si è aperta una nuova prospettiva in un teatro più grande bello e funzionale, con il ristorante Le Quinte al piano sopra. Questo nuovo spazio ci consente di aprirci a un più vasto pubblico e a ospitalità come Antonio Rezza / Mastrella fissi dal 2005 ai Marcido Marcidorjs a Egum Teatro di Liberti / Bianco, alla rassegna Danae sempre più intrigante e a tanti giovani realtà del nuovo teatro italiano. Finisco ringraziando tutti i collaboratori che in questo lungo percorso sono stati fondamentali dagli scenografi ai costumisti, gli aiuti per la realizzazione dei filmati, oltre che nella gestione dell’attività, nella sua parte tecnica, amministrativa e promozionale senza i quali niente si sarebbe potuto realizzare.

 

  

  

  

 

1 collage Viale Monte Santo e altri luoghi, 1976-1987.


2 collageVia Duprè, 1987-2004.


3 collage Via Mac Mahon, dal 2004.

08 out off

DAS ORGIEN MYSTERIEN THEATER, Azione n. 56, con la collaborazione dell'Orgien Mysterien Theater e degli studenti di musica del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano diretti da Hermann Nitsch (30 novembre 1976).

 

08 out off 2

JOHN CAGE, Conferenza stampa all'Out Off per il Concerto Empty Words presentato al Teatro Lirico (1° dicembre 1977).


09 out off

MOTORE IMMOBILE DI PIO GIUSTO, Franco Battiato voce, Pio Giusto violino, Danilo Lorenzini organo, Michele Fedrigotti organo (14 ottobre 1978).

 

 03 out offLE AVVENTURE DELLA SIGNORINA RICHMOND, di Nanni Balestrini, performance by Valeria Magli, voce Demetrio Stratos, all'interno di "Sex Poetry", Il sesso della poesia e la poesia del sesso (9 gennaio/15marzo, 1979).


 

07 out offIL POTERE DELLA FOLLIA TEATRALE, di Jan Fabre, Sussurri o Grida, movimenti nel nuovo teatro italiano, Teatro Nazionale (15 maggio, 1985).


 

18 out offLA PAROLA COME, di Giovanni Testori, Tre incontri sulla scrittura con Testori (11-18-25 gennaio 1988).

 

10 out off
LA MACCHINA DEI FOLLI, di Giorgio Fabbris, Quattro sane follie per oltrepassare l'arte (28 novembre 1988).


   11 out offORGIA, di Pier Paolo Pasolini, con Raffaella Boscolo, Lorenzo Loris, Maddalena Sirio, messa in scena e regia Antonio Syxty (3 aprile 1990).

 

12 out offTRE STUDI PER UNA CROCIFISSIONE, di Danio Manfredini con la collaborazione di Andrea Mazza (6 luglio 1990).

 

L'amante -out off L'AMANTE, di Harold Pinter, con Giovanni Battaglia, Raffaella Boscolo, Roberta Fossati, Pedro Sarubbi, scultura per la scena Mino Bertoldo, regia Antonio Syxty (20 ottobre 1992).

 

 
13 out offUNA BELLISSIMA DOMENICA A CRÈVE COEUR, di Tennessee Williams, con Laura Ferrari, Camilla Frontini, Silvia Saban, Tatiana Winteler, regia Lorenzo Loris (9 gennaio 1996).


 

Tartarughe dal becco d'ascia
TARTARUGHE DAL BECCO D'ASCIA, film, sceneggiatura Raul Montanari e Antonio Syxty, con Massimo Foschi, Raffaella Boscolo, Antonio Latella, Marco Foschi, Alessandro Saletta, Giovanni Battaglia, Elisabetta Faleni, produzione esecutiva Gianfilippo Pedote, regia Antonio Syxty, prodotto da Mino Bertoldo per Teatro Out Off  (1° giugno 2000).
 

 

17 out off
NAUFRAGI DI DON CHISCIOTTE, di Massimo Bavastro, con Gigio Alberti e Mario Sala, scene e costumi Emanuela Pischedda, regia Lorenzo Loris (8 maggio 2001).

 

20 out offTHE CRYING BODY, di Jan Fabre, perfomer Troubleyn, direzione, scena e coreografia Jan Fabre (2 novembre 2004).
 


19 out offUNA SPECIE DI STORIA D'AMORE/NON MI RICORDO PIÙ NIENTE, di Arthur Miller, con Elena Callegari e Mario Sala, regia Lorenzo Loris (10 gennaio 2006).

 

21 out offBAHAMUT, di Flavia Mastrella/Antonio Rezza, con Antonio Rezza, Armando Novara, Daniele Bernicchia, allestimento scenico Flavia Mastrella, regia Flavia Mastrella e Antonio Rezza (3 ottobre 2006).

22 out offTERRA DI NESSUNO, di Harold Pinter,   con Gigio Alberti, Mario Sala, Massimo Greco, Alessandro Tedeschi, regia di Lorenzo Loris (10 gennaio 2007). 



23 out offASPETTANDO GODOT, di Samuel Beckett, con Gigio Alberti, Mario Sala, Giorgio Minneci, Alessandro Tedeschi, Davide Giacometti, regia Lorenzo Loris (13 gennaio 2009).

 

24 out offLA GILDA DEL MAC MAHON, di Giovanni Testori, con Elena Callegari e Matteo Pennese, regia di Lorenzo Loris (4 maggio 2010).


Mino+loris outoff Mino Bertoldo con Lorenzo Loris, (photo by ugo maccà), 2010.


 25 mino+lorena bnMino Bertoldo con Lorena Smaniotto, (photo by origa), 2010.


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TEATRO OUT OFF

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Fabrizio Garghetti, Agneza Dorkin, Marina Alessi, Cesare Accetta, Adriano Araimo, Barbara Balestra, Enzo Bardella, Anna Bertozzi, Max Botticelli, Francesco Candi, Enrico Cattaneo, Gianni Colombo, Paola Codeluppi, Marco Caselli, Tony D'Urso, Fondo Testori (Associazione Testori), Luca Gavagna, Alessandro Genovesi, Giovanni Giovannetti, Annalisa Guidetti & Giovanni Ricci, Guido Guidi, Ralf Hoedt, Francesco Lafratta, Antonio Lamanna, Sllvia Lelli Masotti, Tommaso Le Pera, Paolo Liaci, Françoise Lucchese, Roberto Masotti, Maria Mulas, Monica Molteni, Riccardo Musacchio, Paris Agency, Pentagency, Paola Persiani, Giuliano Prorutti, Vito Paolo Quinto, Enrico Ricciardi, Sergio Rossi, Laura Salvati, Enrica Scalfari, Antonio Syxty, Andrea Strigelli, Roberto Traverso, Chantal Ughi, Joe Zattere.

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SOUND

 

Franco Battiato, "E ti vengo a cercare" (Album "The Platinum Collection", 2004). 

diary:

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