L'antropologa Ida Magli con lo stilista Sandro Pestelli e Graziano Origa.
« L'Europa doveva abolire la storia. La storia ha abolito l'Europa »
Lucio Caracciolo
IDA MAGLI, antropologa e saggista. Collabora per anni con "Repubblica" e insegnato Antropologia all'Università di Roma. Fra i suoi testi principali: Gli Uomini della Penitenza, La Madonna, Teresa di Lisieux, Gesù di Nazaret (BUR), Contro l'Europa (Bompiani 1997), Omaggio agli Italiani (BUR 2005),Il Mulino di Ofelia (BUR 2007), La Dittatura Europea (BUR 2010) .
LA DITTATURA EUROPEA
L'Unione Europea, proposta più di cinquant'anni fa come un grande passo verso il futuro, nel 2007 ci è stata imposta come un processo giusto e inesorabile. Oggi, i risultati sono davanti agli occhi di tutti, eppure in molti faticano a vederli, perché ormai la macchina degli interessi politici ed economici che l'ha messa in moto ha censurato le coscienze anche degli italiani, che accettano l'Unione come un dato di fatto, e con essa la perdita dell'identità nazionale, così come diversi diritti personali. In questo personalissimo e forte pamphlet, Ida Magli, tra le prime e più autorevoli oppositrici dell'Unione, risale all'origine di questo disastro, andando a cercare, nella storia e nei suoi incontri, i principali colpevoli, senza sconti a nessuno, dalla cattiva politica alla Chiesa, dagli intellettuali pavidi ai banchieri pronti a imporre su tutti la loro legge. Il risultato è la storia di come un progetto nato solo sulle carte geografiche ha contribuito a renderci più poveri, meno sicuri e, certamente meno liberi.
- I CAPITOLI DE LA DITTATURA EUROPEA
Il Pentalogo di Maastricht
Contro L'Europa
L'Addomesticamento delle Scienze Umane
Il Ministero della Verità
Nessun Complotto
Il Corridoio Italia
Costruire un Puzzle
Monumento all'Euro
La Bandiera del Corriere della Sera
Politicamente Corretto e Bipensiero
Il sacro e la Regalità
Il Vincolo Esterno
Il Silenzio di Elisabetta
La Svezia e il Primo Caduto per l'Europa
L'Iidea del Nord
Il Suicidio
Un Papa Tedesco
Breve Storia di un Pellegrinaggio
Una Schiera di Vigliacchi
Dio lo Vuole
Papi Illegittimi
Ritorno all'Antico Testamento
Massoni In Vaticano
Un Falso Labirinto
Gli Italiani Liberi
La Sfida dell'Ultima Firma
L'Idea di Europa
La Politica Secondo Kant
Paneuropa
La Massoneria e gli Intellettuali
Un Governo di Pochi e Banchieri
Se non Funzioni sei un Uomo Morto
Omosessualità Acceleratore dell'Uguaglianza
Il Mondo della Non-Forma e l'Era della Bruttezza
Banchieri al Posto dei Politici
Di Chi Sono i Soldi?
Abbandonare il Fondamentalismo del Mercato
Le Stranezze di una Bibliografia
PREMESSA
«Quando ho scritto Contro l'Europa sapevo soltanto una cosa: che l'unificazione dell'Europa era un'idea del tutto contraria alla ragione e alla storia. Le società e le culture non possono camminare all'indietro, non possono regredire, così come le Specie: o progrediscono nella direzione di marcia verso la loro forma, oppure si estinguono. La Germania, la Francia, l'Italia, l'Inghilterra (solo per citare alcuni dei Paesi chiamati alla fondazione dell'Ue) erano giunti a diventare "Nazioni", con la loro individualità di territorio, di confmi, di paesaggio, di patria, di lingua, di letteratura, di arte, di musica, di bellezza, di civiltà, attraverso un lungo percorso storico, perché questo "essere Nazione" era la "forma" di civiltà cui aspiravano: piena, forte, matura, felice. Avevano perseguito questo modello con lo sforzo, il lavoro, l'ingegno, le battaglie, il sangue, l'eroismo di secoli. La catastrofe della Seconda guerra mondiale (una guerra che è errato accomunare alla Prima, come molti sono soliti fare, in quanto il contesto politico, le motivazioni e gli scopi erano del tutto diversi) non faceva parte della logica della loro storia, ma, al contrario, si è configurata come una sua tragica rottura. Basterebbe a dimostrarlo, almeno per quanto riguarda l'Italia, l'alleanza stretta da Mussolini con la Germania, il suo primo vero tradimento nei confronti degli Italiani, visto che si trattava di un' alleanza non soltanto antistorica, ma soprattutto offensiva per la sensibilità di un popolo che era appena uscito con immani battaglie dal dominio dell'impero tedesco. Ne è prova il sacrario di Redipuglia con i suoi centomila morti. L'ordinata collina di tombe, che sale a perdita d'occhio con le sue croci, è la straordinaria architettura offerta dalla natura soltanto a chi, avendo compreso che cosa fosse l'Italia e quanto l'avessero amata le innumerevoli giovani vite offerte volontariamente per lei, ha potuto immaginarla, "vederla" come tempio, non della Memoria, ma della Presenza assoluta».
UN CAPITOLO: NESSUN COMPLOTTO
«Sulla questione della "segretezza", ma soprattutto su che cosa si intenda per "segretezza", mi soffermo più volte visto che si tratta del fattore fondamentale della storia che si è svolta e si svolge intorno all'idea di "Europa", dal suo inizio fino a oggi. Bisogna tenere questo fattore sempre presente lungo l'itinerario, perché senza la segretezza del retroscena, non avrebbe potuto realizzarsi nessuno degli avvenimenti così come si sono in effetti realizzati. Prego, però, i miei lettori di non pensare che io stia alludendo, come già tanti hanno fatto, alla "teoria del complotto". Non c'è e non c'è stato nessun complotto. E perché avrebbe dovuto esserci? Sono i sudditi, quelli che non hanno il potere, che sono costretti a "complottare", a lavorare in segreto per raggiungere il proprio scopo se vogliono cambiare le strutture politiche, il sistema del potere. I capi non hanno alcun bisogno di "complottare" visto che hanno in mano tutti gli strumenti per fare quello che vogliono, dai mezzi di informazione al denaro dei contribuenti, dall'emanazione di leggi funzionali ai loro scopi agli innumerevoli mezzi coercitivi per mettere a tacere chiunque li ostacoli. Nessun complotto, dunque. L'unificazione dell'Europa è un progetto dei Capi: tutto è stato fatto e continua a essere fatto alla luce del sole».
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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