25/30 dicembre 2011: UPDATES.
Giorgio Bocca è mancato il 25 dicembre 2011. Scompare uno dei grandi giornalisti che – come Indro Montanelli – hanno raccontato l'Italia. Scrittore, giornalista, polemista, storico. Sempre lontano dal potere dei palazzi. Partigiano della Parola, L'Antitaliano. Il suo primo libro, "Partigiani della montagna. Vita delle divisioni Giustizia e Libertà del Cuneese" (1945); l'ultimo, "Fratelli coltelli. 1943-2010: L'Italia che ho conosciuto" (2010).
"La cultura berlusconiana è riuscita a rovesciare le categorie: per loro i nemici della giusta società non sono i ladri e i corruttori, ma i magistrati che cercano di far rispettare la legge. E l'impudenza diventa la norma".
"La marea dell'informatica, degli operatori robotici elettronici, del silicio arricchito, dei computer di quarta o di quinta generazione, la sbornia di tecniche e di calcoli ci esenterà dalla filosofia. Eppure rimane in noi il pensiero di vivere un grande inganno, una retrocessione umana scambiata per un passo decisivo verso l'immortalità e la divinità".
"Il segreto della mia professione: Avere orecchie per ascoltare il creato, occhi per la caccia ed essere schermidore che sa parare o tirare".
"Destra e sinistra si equivalgono: in stupidità".
"I disastri causati dalle alluvioni sono colpa degli uomini, non dei mutamenti climatici. Perché prima si costruisce senza criterio e poi non si ha la capacità di affrontare le emergenze".
"Gli uomini hanno bisogno dell'esperienza della violenza, di partecipare alla lotteria della morte. E' un'esigenza che rinasce a ogni generazione, per Rialzare il Tono della Vita".
"Nella vita mi è andata bene e sono un vecchio che sta in piedi. Ma se guardo il mondo oggi, e la strada che ha preso il genere umano, non riesco proprio a vedere segni di speranza".
"Lo stato della pace nel mondo è pessimo. I conflitti continuano e molti Paesi sono coinvolti solo perché fanno parte di un'alleanza. Sembra di essere tornati alle follie del '14 e del '43".
"Quando si racconterà la storia dell'Italia sotto il Cavaliere si vedrà che c'erano tutte le premesse di una dittatura. E' mancata solo la violenza fisica sui dissidenti, sostituita con l'intimidazione mediatica".
"Una giornata in ospedale. La Milano dei poveri, degli ambulatori, la Milano vera che vive fuori dalla tv, mi ha spaventato, è terribile".
"Ogni mattina, quando leggo i giornali, mi sorprendo a chiedermi: ma chi sono, dove stanno, dove abitano tutti questi ladri senza vergogna, questi cortigiani che si arricchiscono con le cricche? Dov'è nascosto il Paese dei farabutti?".
"Il nostro è un ondeggiare tra mode mutevoli, con cui cerchiamo di fuggire alla noia del risaputo, del ripetuto e dei condizionamenti generazionali: rivoluzionari da giovani, avidi conservatori da vecchi".
"I morti sul lavoro,i danni alla salute prodotti dall'industria,le truffe con falsi e abusi: per gli italiani hanno un puro interesse statistico, perché li considerano normali".
«Adesso Giorgio sarà su in alto che si diverte», ha sussurrato all’uscita della chiesa Silvia Giacomoni, compagna di una vita del giornalista «che – come ha ricordato don Vignolo durante l’omelia – riusciva a scatenare una simpatia viscerale o un’antipatia altrettanto viscerale».
Addio a Giorgio Bocca (Tribute Video). Scompare il 25 dicembre 2011 Giorgio Bocca, uno dei più grandi giornalisti della storia italiana. Nato a Cuneo il 28 agosto del 1920, Bocca inizio' a scrivere gia' a meta' degli anni '30, su periodici locali e poi sul settimanale cuneese La Provincia Grande. Durante la guerra si arruolo' come allievo ufficiale alpino e dopo l'armistizio fu tra i fondatori delle formazioni partigiane di Giustizia e Liberta'. Riprese allora l'attivita' giornalistica, scrivendo per il giornale di GL, poi lavorando per la Gazzetta del Popolo, per l'Europeo e per Il Giorno e segnalandosi per le grandi inchieste. Nel 1976 fu tra i fondatori del quotidiano la Repubblica, con cui ha sempre continuato a collaborare. Ha raccontato nei suoi articoli e nei suoi libri l'ultimo mezzo secolo di vita italiana con rigore analitico e passione civile. Nel 2008 gli è stato attribuito il premio alla carriera "Ilaria Alpi". Caricato su YT da ladygroove71 il 25 dicembre 2011.
Le frasi più belle di Giorgio Bocca. www.ematube.it. Caricato su YT da 1valentinaaaaa il 26 dicembre 2011.
Giorgio Bocca: la scoperta della realtà. Un estratto da "La neve e il fuoco", il documentario di Luca Musella e Maria Pace Ottieri pubblicato da Feltrinelli Real Cinema nel settembre del 2011 dove Giorgio Bocca generosamente e con la consueta onestà, ripercorre la propria storia umana e professionale. Caricato su YT da feltrinellieditore il 27 dicembre 2011.
Il 27 dicembre, – sul sagrato della basilica di San Vittore a Milano -, a rendere omaggio alla giornalista circa 200 persone tra cui Umberto Eco, Mario Cervi, Stella, De Bortoli, Ezio Mauro, Gad Lerner, Giulio Anselmi, il magistrato Giancarlo Caselli, don Colmegna, Massimo Fini e molti altri. Per il Comune di Milano il vicesindaco Maria Grazia Guida e l’assessore Stefano Boeri che ha annunciato che a fine gennaio (assieme alla famiglia), a Palazzo Marino ci sarà «un grande momento di riflessione sulla figura di Giorgio Bocca come giornalista, commentatore e politico». Dopo la cremazione le ceneri verranno tumulate a La Salle in Val d’Aosta che l'Uomo Montanaro, ferito, limpido e schietto amava tanto.