SILVIO CECCATO

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Silvio Ceccato: 1914-1997. Graziano lo incontra nel 1986. Non fu un ingegnere, né professore universitario, ma filosofo irregolare e linguista. Tra i primi in Italia a lavorare sulla traduzione automatica di testi. Fondatore della Scuola Cibernetica.

"Si può mentire al Corpo. Anche alla mente. E pure al cuore". (go)

GRAZIANO ORIGA: La sua scoperta che preferisco è il ‘sistema’ mentale per essere felici.
SILVIO CECCATO: Grazie ai miei studi riesco a capire il meccanismo della depressione. Ma la fisica agisce subito, la chimica anche, ma la parola non è detto che sempre agisca…
GRAZIANO: Mi piace molto quando lei gioca con la scienza e la mente…
SILVIO: Fa male prendersi sul serio, soprattutto se si è ricercatori. Se si pensa a un filosofo che vuole risolvere una certa cosa una volta per tutte, la faccenda è triste. Qundo vogliono farmi dire qualcosa di serio sui miei studi cibernetici, io dico: "Ah, la cibernetica!"
GRAZIANO: Cosa vuol dire essere originali?
SILVIO: La bilancia dell’originalità sta nel fastidio che dà.  Un cattedratico romano, qualche anno prima che morisse, mi aveva detto: "Non mandarmi nessun scritto, perché mi danno sofferenza fisica".
GRAZIANO: Meglio essere un talento o un genio?
SILVIO: Il talento fa tutto quello che vuole, il genio fa quello che può.
GRAZIANO: Le persone celebri sono sempre ricche o possono anche essere povere? Io una volta ho conosciuto Coco Chanel e gli ho dovuto pagare la pizza.
SILVIO: L’essere ricco o povero credo dipenda dalla volontà dell’individuo. Io sono una persona alla quale i soldi danno fastidio, non soltanto nel pagarli ma soprattutto nel riceverli. Ci sono delle persone celebri che erano povere. Pensi a Schubert che ha avuto il suo primo pianoforte sei mesi prima di morire. La celebrità viene da un vita di lavoro. C’è una frase che dice: "Quella mattina si svegliò ed era famoso". Questa frase è sbagliata. Perché? E’ sbagliata perché non si svegliò; sicuramente quella notte era stato sù a lavorare.

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SILVIO CECCATO PORTRAIT (art by Origa for Nòva100, 2008) Graziano Origa Foundation