ACHILLE BONITO OLIVA. 5 aprile 1986, ore 24. Achille Bonito Oliva e Graziano Origa, dopo una cena a base di cerotti (per look) e pastina in brodo (per cibo), si ritrovano a conversare davanti al bancone del bar della discoteca Plastic di Milano. Napoletano, nato nel novembre 1939, scorpione ascendente scorpione, Achille è critico d’arte e professore di storia d’arte contemporanea. Autore di libri e cataloghi, curatore di mostre internazionali, è noto per i suoi studi sul manierismo e per il movimento artesofico della transavanguardia. Imho.
Graziano Origa: Fratello, la minestrina in brodo di stasera era un’opera d’arte…
Achille Bonito Oliva: Critica nuova fa buon brodo.
Graziano: Io una volta ho bevuto un brodo che era buono almeno quanto un quadro di Mario Schifano…
Achille: Un quadro liquido?
Graziano: Le polaroid di Schifano che mi hai portato oggi erano ancora bagnate. Ti piacciono più le polaroid o le tele di Schifano?
Achille: Sono frutti bagnati dallo stesso sguardo liquido, rapido, simultaneo e istantaneo.
Graziano: Quante ore al giorno dorme Schifano? Al mattino lo svegli tu?
Achille: Noi stiamo sempre in dormiveglia.
Graziano: Una volta siamo entrati in casa sua, con quell’ascensore esterno, mi ha subito baciato e mi ha detto: "Sono Mario"… Poi si è addormentato. E sono rimasto lì a guardare, per tre ore, che lui dormiva. Poi ha aperto gli occhi e si è spaventato quando mi a visto, ma lui veloce ha detto: "Sono Mario"…
Achille: È successo perché è senza limiti, dunque imprevedibile.
Graziano: Quale è la cosa più imprevedibile che hai fatto nella tua vita?…
Achille: La Transavanguardia, che è come l’AIDS, abbatte le difese immunologiche dell’avanguardia.
Graziano: La battuta più più punk che ho letto sull’AIDS è questa: AIDS vuol dire Abuso Indiscriminato Del Sedere…
Achille: O anche Del Sud.
Graziano: Qual’è il pittore che uccideresti con un coltello?
Achille: I pittori non si picchiano nemmeno con un coltello.
Graziano: Qual’è la tua arma preferita per uccidere i pittori?
Achille: La distrazione.
Graziano: Quando vai a New York cosa mangi?
Achille: La mousse al cioccolato, la cucina giapponese e il pesce crudo.
Graziano: Niente cucina napoletana?
Achille: Io sono partenopeo e parte no.
Graziano: Potrebbe essere che i quadri belli devono costare tanto?
Achille: I quadri non sono mai belli, ma intensi, per questo non li sopporto.
Graziano: Mi piacerebbe che tu avessi una rubrica di arte sessuale sul Corriere della Sera.
Achille: Trans… Lo dice la parola stessa, transavanguardia: l’arte e la critica non hanno sesso. La rubrica di posizioni erotiche me l’ha chiesta già Bob Guccione di Phenthouse, non posso farla anche per il Corriere.
Graziano: Il Time ti dedicherà la copertina del 1991… Panorama seguirà a ruota…
Achille: Come sono lenti…
Graziano: Il 1991 sarà il tuo anno, lo sento Achille, e mancano solo cinque anni. Fra cinque anni sarai importante come Francesco Alberoni e Matt Dillon messi insieme…
Achille: Io sono come la Madonna e l’arma dei carabinieri: eterno nei secoli.
Graziano: Cosa è per te il successo?
Achille: Passare alla storia e costringere gli altri a passare alla geografia.
Graziano: L’arte italiana sembra a volte una cosa così importante…
Achille: Arte e buoi dei paesi tuoi.
Graziano: Beh, e l’arte americana?…
Achille: Arte e buoi dei paesi miei.
Graziano: Che sport praticano i critici d’arte?
Achille: Nessuno, e poi io sono un critico d’urto.
Graziano: Urti tutti i pittori?
Achille: Sì, ma senza investirli.
Graziano: Che differenza c’è fra Filippo Tommaso Marinetti, leader del futurismo, e Bonito Oliva, leader della critica contemporanea…
Achille: Marinetti era la caffeina del Mediterraneo, io sono la cocaina d’Europa.
Graziano: Professore, in definitiva, cos’è l’arte?
Achille: Una cosa da imparare e mettere nei parties.