DAVID MAZZUCCHELLI e Graziano Origa in New York, nell'indian summer della Manhattan di dieci anni fa (1998-2008). Photos by Joe Zattere.
David Mazzucchelli (1960) received his BFA from the Rhode Island School of Design and started working in comics in the early 1980s. He started at Marvel Comics where, after a few various issues, he became the regular artist on Daredevil. He developed his skills working with writer Denny O'Neil and culminated his work on this title with the popular and critically acclaimed Daredevil: Born Again story arc, written by Frank Miller. Mazzucchelli began as a traditional superhero artist but over the span of his time on Daredevil, his work gained in confidence and employed expressionist techniques. Miller and Mazzuchelli collaborated again at DC, on the 4-issue series Batman: Year One, also well-received and influential in the comics industry, collected in a graphic novel.
Dopo Batman, Mazzucchelli abbandona il genere supereroistico da shopping e realizza un proprio magazine, Rubber Blanket, co-edito col pittore Richmond Lewis. Con l'artista Paul Karasik, adatta e illustra il romanzo City of Glass di Paul Auster (1994), ristampato da Picador in 2004. The New Yorker pubblica le sue covers and illustrazioni.
In recent years his output has slowed and his profile has dimmed somewhat. He has contributed short pieces to a number of alternative comics collections. These include: "It's a beautiful day…" in Drawn & Quarterly Vol. 1, No. 9, July 1992 ; "A Brief History of Civilization" in Drawn & Quarterly Vol. 1, No. 9, July 1992; "Rates of Exchange" in Drawn & Quarterly Vol. 2, No. 2, December 1994; "The Fisherman and the Sea Princess" in Art Spiegelman and Francoise Mouly's children's anthology Little Lit: Folklore & Fairy Tale Funnies, published by Joanna Cotler in 2000. David currently lives in New York City and is teaching fourth year students at the School of Visual Arts. In Fall 2008, Pantheon will publish the graphic novel Asterios Polyp, which he has been working on for ten years.
UPPER WEST SIDE WHIT DAVID
Mi alzo al mattino presto (come solo a New York mi riesce). Il Joe – dopo aver comprato rullini normali per una Nikon normale – impone breakfast con tazza di caffé e alcune pasteles di quelle che fanno a El Barrio; le uova sono 'col sole sopra' e senza bacon. David Mazzucchelli mi aspetta a casa sua nel primo pomeriggio. Rileggo e confronto l’edizione italiana di Città di Vetro con quella americana di City of Glass; intendo il fumetto di Mazzucchelli, non il libro di Paul Auster. Mi vengono in mente un sacco di cose sulle persone di NY che ogni giorno scompaiono nel nulla, inghiottite dai muri e dai tombini immersi negli scarichi del riscaldamento a vapore della città. Mi viene in mente che mi piace molto incontrare almeno un artista ogni volta che vengo QUI. L’ho sempre fatto. Marco Giovannini dice che Eric Stanton – l'inventore della pinup sadomaso – è vivo ed abita a NY ma che bisogna cercarlo col suo vero nome, italiano, Stanzone. Mi faccio una tacca sull'uccello, per la prossima volta. Arrivo nella 93esima strada, uno schizzo da Central Park. Zona upper-chic. Nell’ascensore due neri stanno disinfettando. La prima cosa che dico a David è che dimostra undici anni in meno dall’ultima volta che ci siamo visti, al Salone di Lucca nel 1992. L’appartamento è intimo e organizzato, l’ambiente asettico e ordinato, nessun rumore. Il suo volto è 'absolut zen', dolce almeno quanto il suo gatto bianco-nero che tiene fra le braccia e che si chiama Jersey. Mi dice che l’ha appena comprato. Rispondo che gli deve essere costato almeno 130 dollari. Ride. (Lui parlava dell’appartamento, io del micio). Il Joe gli consegna roba sua stampata in Italia e lui la guarda come fosse una carta di credito illimitata. E io comincio a inventare l'interview. IMveryHO.
IMAGES CREDITS:
THE NEW YORKER (cover, 1994)
DAVID MAZZUCCHELLI, New York, 1998 (photo by Joe Zattere)