MARGHERITA HACK. portrait by graziano origa, 20×26, pen&ink + ecoline, 2009. Sold. Collezione privata.
MARGHERITA HACK. Margherita Hack nasce il 12 giugno 1922. Astrofisica e divulgatrice scientifica italiana. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia. Contribuisce alla ricerca per la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. A undici anni, Margherita conosce tra i compagni di giochi Aldo, un ragazzo di due anni maggiore, che diventa suo marito nel 1944. Dal 1948 al 1951, MH insegna astronomia come assistente e nel 1950 entra in ruolo. Nel 1954 ottiene la libera docenza e, sotto la spinta del marito, inizia la sua attività di divulgatrice scientifica. Ottiene il trasferimento all’Osservatorio di Merate, presso Lecco, una succursale dello storico Osservatorio di Brera. Collabora con Università di Berkeley (California), Institute for Advanced Study di Princeton (New Jersey), Institut d’Astrophysique di Parigi (Francia), Osservatori di Utrecht e Groningen (Olanda), l’Università di Città del Messico e quella di Ankara (Turchia). Nel 1964 ottiene la cattedra di astronomia presso l’Istituto di Fisica Teorica dell’Università di Trieste con incarico di dirigere l’Osservatorio Astronomico. Crea un Istituto di Astronomia, 1980, sostituito nel 1985 da un Dipartimento, che la scienziata dirige fino al 1990. La carriera scientifica di Margherita Hack si intreccia a quella degli astronomi più importanti dell’ultimo secolo. Le sue ricerche toccano diversi settori: le atmosfere delle stelle e gli effetti osservabili dell’evoluzione stellare, ricerca per lo studio e la classificazione spettrale delle stelle da 0 a F. I suoi lavori più importanti vertono sulle stelle in rapida rotazione (chiamate stelle a emissione B) che emettono grandi quantità di materiale e a volte formano anelli o inviluppi stellari, e sulle stelle a inviluppo esteso. Contribuisce in particolare allo studio delle stelle di tipo Be, caratterizzate da uno spettro continuo solcato di righe scure. Le sue recenti ricerche includono la spettroscopia, nel visibile e nell’ultravioletto, dei sistemi a stelle binarie, nei quali le due componenti sono così vicine da interagire, e delle stelle simbiotiche. Fonda nel 1978 la rivista L’Astronomia che dirige tuttora. Nel 1980 riceve il premio Accademia dei Lincei e nel 1987 il premio Cultura della Presidenza dei Consiglio. È membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society. Nel 1992 la scienziata è andata fuori ruolo per anzianità ma ha continuato l’attività di ricerca. Nel 1993 viene eletta consigliera comunale a Trieste. Dal 1997 è in pensione, ma dirige ancora il Centro Interuniversitario Regionale per l’Astrofisica e la Cosmologia (CIRAC) di Trieste e si dedica a incontri e conferenze al fine di “diffondere la conoscenza dell’Astronomia e una mentalità scientifica e razionale”. Dice: «Io non credo assolutamente né a Dio, né all’anima, né all’aldilà: l’anima è nel nostro cervello».
«Credevo che tutte le stelle fossero in cielo, ma come mai Margherita è sulla Terra?» (GO)
– Le nebulose e gli universi-isole (1959).
– La radioastronomia alla scoperta di un nuovo aspetto dell’Universo (1960).
– L’universo. Pianeti, stelle e galassie (1963).
– Esplorazioni radioastronomiche (1964).
– L’universo violento della radioastronomia (1983).
– Corso di astronomia (1984).
– L’universo alle soglie del Duemila (1992).
– La galassia e le sue popolazioni (1992).
– Alla scoperta dei sistema solare (1993).
– Cosmogonie contemporanee (1994).
– Una vita tra le stelle (1995).
– L’amica delle stelle (1998).
– Stellar Spettroscopy, scritto a Berkeley nel 1959 – con Otto Struve (1897-1963) – considerato un testo fondamentale.