Jean Paul
Italia, 2006, Documentario, 8'20"
Regia, soggetto, fotografia Francesco Uboldi;
Montaggio Riccardo Banfi.
Sinossi
Villaggio di Baloum, un angolo di mondo remotissimo e incontaminato tra le montagne del Camerun. Jean Paul è nato e vissuto lì. Sta morendo incatenato a un albero, vittima del malocchio e delle credenze magiche. Da giorni non gli danno da bere né da mangiare. L'uomo che lo ha preso in consegna, racconta di un diabolico anello.
Note di produzione
Scoperta per una coincidenza durante le riprese di un altro lavoro, la vicenda di Jean Paul è un caso fuori dall'ordinario – ma non certo unico. Nell'impossibilità di fare altro, la decisione di filmarla, e poi di diffonderla nella versione più sobria possibile, esprime il desiderio di ricordare lui e tutti coloro che scompaiono nel silenzio in circostanze analoghe.
Riconoscimenti
- Premio per il Miglior Documentario del Festival del Cortometraggio di Avellino 2009 (AV)
- Premio per il Miglior Cortometraggio del CortiGiano Film Festival 2008 (RM)
- Premio per il Miglior Cortometraggio Internazionale del Mestre Film Fest 2007 (VE)
- Premio per il Miglior Cortometraggio del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera 2007 (SR)
- Premio Speciale della Direzione del Festival del MonFilmFest 2008 (TO)
- Premio Speciale della Giuria per il Miglior Soggetto del Giardino dei Corti Film Festival 2008 (AV)
- Menzione Speciale della Giuria del Festival Internazionale del Cortometraggio – Dalla parte del corto 2008 (SA)
- Menzione Speciale della Giuria del Valsusa Filmfest 2008 (TO)
- Menzione per il Miglior Cortometraggio Italiano del Sonar International Short Film Festival 2008 (FI)
- Menzione Speciale della Giuria di CortoItaliaCinema – Festival Internazionale del Cortometraggio 2007 (SI)
In concorso
- Murgia Film Festival 2010 (BA)
- Reggio Film Festival – International Short Film Contest 2009 (RE)
- Pentedattilo Film Festival 2009 (RC)
- Dialektus – European Documentary and Anthropological Film Festival 2009 (Budapest, UNGHERIA)
- Brianza Film Corto 2009 (MI)
- Curtocircuito International Short Film Festival 2008 (Santiago de Compostela, SPAGNA)
- Sedicicorto International Film Festival 2008 (FC)
- Mediterranean Film Festival 2008 (Široki Brijeg, BOSNIA-HERZEGOVINA)
- Festival Immagini a Confronto 2008 (RC)
- DokuFest – International Documentary and Short Film Festival 2008 (Prizren, KOSOVO)
- Maremetraggio – Festival Internazionale del Cortometraggio e delle Opere Prime 2008 (TS)
- Inventa un Film – Lenola International Film Festival 2008 (LT)
- Lago Film Fest – Festival Internazionale di Cortometraggi 2008 (TV)
- Festival Internazionale di Cinema Corto in Bra 2008 (CN)
- Festival di Cortometraggi Corti da Sogni 2008 (RA)
- Visioni Italiane Film Festival 2008 (BO)
- OrvietoCortoFest 2008 (TR)
- Le Trottoir in Corto 2008 (MI)
- DOK Leipzig – Festival Internazionale del Cinema Documentario e d'Animazione 2007 (Lipsia, GERMANIA)
- LevanteFilmFest 2007 (BA)
- Shadow – Festival Internazionale del Documentario 2007 (Amsterdam, PAESI BASSI)
- Opere Nuove – Festival Internazionale del Cortometraggio 2007 (BZ)
- Doclisboa – Festival Internazionale del Cinema Documentario 2007 (Lisbona, PORTOGALLO)
- Terra di Tutti Film Festival 2007 (BO)
- Festival del Cortometraggio di Pergola 2007 (PU)
- CON-CAN Movie Festival 2007 (Tokyo, GIAPPONE)
- New Orleans International Human Rights Film Festival 2007 (New Orleans, USA)
Fuori concorso
- Hanna Hanna Art Gathering and Festival 2009 (Guta, SLOVACCHIA)
- Freiburger Film Forum 2009 (Friburgo, GERMANIA)
- Zemos98 – International Film Festival 2009 (Siviglia, SPAGNA)
- Golden Apricot International Film Festival 2008 (Yerevan, ARMENIA)
- Rassegna del Cinema Laico 2008 (TO)
- Collecchio VideoFilm Festival 2008 (PR)
- Leeds International Film Festival 2007 (Leeds, REGNO UNITO)
- Arcipelago – Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini 2007 (RM)
- Brescello Film Festival 2007 (RE)
Francesco Uboldi Bio
Nato nel 1977, Francesco Uboldi ha vissuto a Saronno, studiato prima in Virginia (USA) e poi all'Università di Bologna. Qui, all'interno del Dipartimento di Comunicazione, ha fondato un laboratorio di sperimentazione multimediale attraverso cui, dopo lo studio teorico, ha intrapreso la pratica della produzione video. Oggi collabora anche con il Master in Giornalismo dell'Università Iulm di Milano, in qualità di docente nel campo dei nuovi media e del video. Fra i suoi prossimi progetti, "Dieci chili di mare", "Il Martini e la ricetta della sicurezza" e "Le nuove pin-up". Con Francesco ho mangiato e bevuto e oggi è un mio amico che vorrebbe fare un corto su di me o forse sulle mie visioni e la mia comportamentistica; tuttavia – speriamo – non in catene. Uh. (GO)
"Terzo mondo, primo, terzo"
Da ragazzino vende scarpe usate per le strade di Yaoundé. Quindi arriva in Italia, prosegue gli studi e si laurea, si sposa e diventa papà. Oggi Raymon Dassi vive e lavora a Bologna. Dopo quasi dieci anni di assenza, decide che è ora di tornare da dove è venuto. "Terzo mondo, primo, terzo" racconta alla rovescia una straordinaria avventura migratoria tra Italia e Camerun, tra i comfort cittadini e l'asprezza della vita nel villaggio natio, sperduto in mezzo a montagne incontaminate. Un percorso disseminato di sorprese e di incontri incredibili, con i primi maestri, gli stregoni, i vecchi amici. Un percorso, sospeso tra il passato e il presente, in bilico tra la vita e la morte, colmo di risate per coloro che si ritrovano e di lacrime per quelli che nel frattempo se ne sono andati. Una storia africana, quasi ordinaria.
"La favola birmana"
Un viaggio nell'incantevole paese delle mille pagode d'oro, fra monasteri, templi e una spiritualità arcaica e profonda. Villaggi dispersi tra le risaie, incastonati tra fiumi, laghi e monti. Esistenze semplici, volti sorridenti, una quiete irreale. E al contempo un viaggio sotto la superficie di questo paradiso rurale, oltre la facciata della propaganda di regime. Lo stato di polizia, la repressione politica, l'instabilità sociale, le violazioni dei diritti umani. "La favola birmana" è un racconto a metà strada tra il documentario di viaggio e il film politico. Dei due generi mescola il linguaggio, nel tentativo di restituire la duplice natura del paese. Che non è soltanto, né principalmente, un'incantevole meta turistica. A raccontarlo con la massima eloquenza è la testimonianza diretta, raccolta di recente, di Ka Hsaw Wa, prima vittima dei soprusi della giunta militare, poi per anni fuggiasco nella giungla, quindi oggi insigne attivista per la causa democratica birmana.