VIDEO: JEAN PAUL


 

Jean Paul

 

Italia, 2006, Documentario, 8'20"
Regia, soggetto, fotografia Francesco Uboldi;
Montaggio Riccardo Banfi.

Sinossi

Villaggio di Baloum, un angolo di mondo remotissimo e incontaminato tra le montagne del Camerun. Jean Paul è nato e vissuto lì. Sta morendo incatenato a un albero, vittima del malocchio e delle credenze magiche. Da giorni non gli danno da bere né da mangiare. L'uomo che lo ha preso in consegna, racconta di un diabolico anello.

Note di produzione

Scoperta per una coincidenza durante le riprese di un altro lavoro, la vicenda di Jean Paul è un caso fuori dall'ordinario – ma non certo unico. Nell'impossibilità di fare altro, la decisione di filmarla, e poi di diffonderla nella versione più sobria possibile, esprime il desiderio di ricordare lui e tutti coloro che scompaiono nel silenzio in circostanze analoghe.

Riconoscimenti

In concorso

Fuori concorso

 

Francesco Uboldi Bio

Francesco uboldi
Nato nel 1977, Francesco Uboldi ha vissuto a Saronno, studiato prima in Virginia (USA) e poi all'Università di Bologna. Qui, all'interno del Dipartimento di Comunicazione, ha fondato un laboratorio di sperimentazione multimediale attraverso cui, dopo lo studio teorico, ha intrapreso la pratica della produzione video. Oggi collabora anche con il Master in Giornalismo dell'Università Iulm di Milano, in qualità di docente nel campo dei nuovi media e del video. Fra i suoi prossimi progetti, "Dieci chili di mare", "Il Martini e la ricetta della sicurezza" e "Le nuove pin-up". Con Francesco ho mangiato e bevuto e oggi è un mio amico che vorrebbe fare un corto su di me o forse sulle mie visioni e la mia comportamentistica; tuttavia – speriamo – non in catene. Uh. (GO)

"Terzo mondo, primo, terzo"

Da ragazzino vende scarpe usate per le strade di Yaoundé. Quindi arriva in Italia, prosegue gli studi e si laurea, si sposa e diventa papà. Oggi Raymon Dassi vive e lavora a Bologna. Dopo quasi dieci anni di assenza, decide che è ora di tornare da dove è venuto. "Terzo mondo, primo, terzo" racconta alla rovescia una straordinaria avventura migratoria tra Italia e Camerun, tra i comfort cittadini e l'asprezza della vita nel villaggio natio, sperduto in mezzo a montagne incontaminate. Un percorso disseminato di sorprese e di incontri incredibili, con i primi maestri, gli stregoni, i vecchi amici. Un percorso, sospeso tra il passato e il presente, in bilico tra la vita e la morte, colmo di risate per coloro che si ritrovano e di lacrime per quelli che nel frattempo se ne sono andati. Una storia africana, quasi ordinaria.

Proj-camerun

"La favola birmana"

Un viaggio nell'incantevole paese delle mille pagode d'oro, fra monasteri, templi e una spiritualità arcaica e profonda. Villaggi dispersi tra le risaie, incastonati tra fiumi, laghi e monti. Esistenze semplici, volti sorridenti, una quiete irreale. E al contempo un viaggio sotto la superficie di questo paradiso rurale, oltre la facciata della propaganda di regime. Lo stato di polizia, la repressione politica, l'instabilità sociale, le violazioni dei diritti umani. "La favola birmana" è un racconto a metà strada tra il documentario di viaggio e il film politico. Dei due generi mescola il linguaggio, nel tentativo di restituire la duplice natura del paese. Che non è soltanto, né principalmente, un'incantevole meta turistica. A raccontarlo con la massima eloquenza è la testimonianza diretta, raccolta di recente, di Ka Hsaw Wa, prima vittima dei soprusi della giunta militare, poi per anni fuggiasco nella giungla, quindi oggi insigne attivista per la causa democratica birmana.

Proj-birmania

francescouboldi.index